Nel “Giornale di Roma” num. 98 del 29 Aprile 1851, nell’articolo “Notizie diverse”, viene detto che la pontificia Accademia Romana d’ Archeologia ha celebrato il giorno 27 aprile la memoria del giorno natalizio di Roma e cioè il 21 Aprile, giorno di fondazione della città. La riunione è stata fatta nella Villa Campana. Hanno partecipato, S. M. il Re Ludovico Massimiliano, già da molti anni iscritto all’Albo dei soci d’onore e che si trovava in Roma, gli Ufficiali dell’Accademia e cioè il Principe D. Pietro Odescalchi Presidente, il Commendatore Visconti, Commissario alle Antichità Romane, i Cardinali Ludovico Altieri e Roberto Roberti e numerosi altri soci.
Tra le statue e i busti, di cui era adornata la villa, primeggiava l’immagine scolpita nel bronzo di S.S. il Papa Pio IX. Aprì la celebrazione con un suo discorso il prof. Salvatore Betti, socio ordinario e Censore dell’Archeologia, esaltando sia la Roma pagana sia la Roma cristiana. Si passò quindi nell’aula dove splendidamente stavano imbandite le mense. Fu primo a levarsi in piedi S. M. il Re, invitando i presenti a bere alla salute del Sommo Pontefice. Poi fu la volta del Principe Presidente, che ha invitato i presenti a brindare alla salute del Re. Vennero poi udite alcune poesie fatte dai presenti. Il Re intervenne varie volte con espressioni di ringraziamento e di lode sia per la splendida raccolta di antichità di cui era dotata la villa sia esprimendo la sua piena soddisfazione per essere presente a quella accademica solennità.
Finita la mensa, si passò ad osservare le varie parti della villa e quindi a piedi si passò al vicino Museo Lateranense, aperto in tal giorno all’ Accademia. Il Re si trattenne in vari ragionamenti coi soci, dimostrando il fine suo gusto e discernimento davanti ai preziosi marmi di quel Museo.
Per ultimo la M. S. si divise dai soci dell’ Archeologia, rinnovando le espressioni del suo gradimento; dopo di che i soci stessi si separarono.

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